Per chi suona il toro all’ombra della Mole?
Era il 1935 quando Louis Armstrong si esibì sulle rive del Po mandando in visibilio il pubblico e ispirando giovani musicisti attratti dal Jazz.
“Far scendere – scrive su Cittagorà Roberto Tartara – a Torino dagli States nel febbraio del 1935, in epoca di fascismo imperante, critico verso il jazz, e di preparativi per la guerra in Abissinia, un musicista nero di pelle (anzi, “negro”, si diceva e si sarebbe detto ancora per molto tempo con lo stesso significato dispregiativo del nigger americano) per due concerti in uno dei migliori teatri cittadini – il Chiarella in via Principe Tommaso (poi distrutto durante la guerra e diventato un cinema, oggi chiuso) – non fu affatto facile“.
Da allora nacquero in città le famose Jam session “carbonare” dei primi jazzisti torinesi.
Se è vero che i primi musicisti operarono principalmente a Milano e a Roma, anche Torino, però, vanta alcuni primati. Su tutti la fondazione del primo hot club italiano, progenitore degli attuali jazz club, fondato addirittura nel 1933 a testimonianza di anni di interesse sotterraneo mostrati dalla città verso questa innovativa espressione musicale in arrivo dall’oltreoceano.
Così, “quando Louis Armstrong tornò a Torino – si legge su www.torinojazzfestival.it – per due storici concerti, nel 1949 e nel 1952, il jazz si era ormai affermato e la città sarebbe diventata palcoscenico per altri due straordinari artisti: Dizzy Gillespie e Chet Baker”.
In occasione del TORINO JAZZ FESTIVAL 2012, Gio’Gatto ha realizzato questa Shopper in Edizione Limitata di 100 pezzi numerati.
Si tratta di un modello in Gattacrespa, la carta crespata parzialmente riciclata realizzata espressamente per noi dalla cartiera. Con le caratteristiche giuste di matericità, robustezza ed elasticità, si adatta perfettamente a Design più morbidi e quindi a forme differenti dalla classica Shopping Bag a fondo rettangolare. Le lunghe maniglie in corda, inserite attraverso degli occhielli nichelati, aumentano la praticità del modello, che può essere così imbracciato a spalla in tutta comodità e portato a spasso per le strade della città a ritmo di jazz.
“Un blues tutto rotto in contrattempi viene eseguito la seconda volta con una variazione che anch’io sono in grado di apprezzare: un sassofono ripete la melodia ritmandola, perfettamente a tempo. Il sincopato è così abituale nella musica nera che si ha un senso di strana freschezza, quasi di perversione: come un’aranciata a chi da anni beve solo liquori”
Mario Soldati
Volete vedere altri modelli in Gattacrespa? Guardate questo dedicato a Van Gogh, oppure quello realizzato per BLENDAGE.